Antonio Bueno è stato Presidente della Federazione Italiana dal 1972 al 1976 (circa). Sino ad allora il Presidente non veniva nominato dall’Assemblea ma dalla Divisione essendo la Federazione Italiana non autonoma finanziariamente. Gli ultimi presidenti erano stati italiani per cui, com’è facilmente immaginabile, fu eletto tra numerosi mugugni.
Nel periodo della sua presidenza , come tutti i presidenti, ebbe critiche numerose soprattutto tra i suoi coetanei italiani. Veniva da un paese che allora era dominato dalla dittatura di Franco. Era quindi cresciuto in una cultura autoritaria come lo erano stati i nostri subito dopo il fascismo ed aveva modi gentilissimi e autoritari assieme come era accaduto ai nostri. Aveva inoltre una visione forse “troppo sacra” del ministero pastorale per le nostre abitudini. Voleva che i membri chiamassero pastore il pastore e che anche i pastori si chiamassero pastori tra loro. Ed ancora, aveva una rigida visione di alcune osservanze. La pasta cotta di sabato la considera un errore da correggere. Furono forse i tre motivi di critica, a volte feroce, che ne accompagnarono il breve ministero italiano.
Ma non ebbe solo critiche perché era un lavoratore instancabile e consacrato. Imparò in brevissimo tempo l’italiano e corse in lungo e in largo la penisola facendo per prima le cose che chiedeva. Voleva che ogni pastore realizzasse dei piani di conferenze pubbliche in date prestabilite. Tutti assieme. Ma lui, sceglieva le comunità più deboli e lì realizzava i suoi progetti evangelistici sempre con successo. Era un predicatore popolare straordinario, un’enciclopedia di immagini. Ricordo i bambini incantati dei suoi sermoni come lo era la gran parte della chiesa.
Fu il mio primo Presidente. Rispondeva ad ogni lettera ed in poco tempo e se c’era bisogno trovava subito il modo di incontrarti. E se avevi bisogno di un consiglio potevi appoggiarti a lui. O almeno, a me è accaduto spesso, ed ho sempre trovato saggezza.
Inoltre, è stato il primo Presidente che ha realizzato una scala salariale automatica avviando la Chiesa italiana ad un percorso meno carismatico e più legale. Come tutti gli uomini di Dio non fu immune da errori qualche volta anche seri, ma, fu un uomo di Dio, che a me giovane pastore, ha insegnato cose serie con l’esempio; soprattutto la dedizione, la disponibilità, la serietà, l’amore per la chiesa, la fiducia nell’operare di Dio.
Arrivederci pastore Bueno.
Rolando Rizzo
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