A SEGUIRE:
Dati essenziali
Sintesi del romanzo
Interventi critici
Apprezzamenti da arte dei lettori
Reazioni della stampa
Dati essenziali
Ferrari editore 2009
pag. 326
Euro 16/12
Ordinabile all’autore rizzol@libero.it
Sintesi del romanzo
Introduzione di Gennaro Oriolo
Nel romanzo “ Il viaggiatore” Rolando Rizzo narra con forti accenti evocativi di una partenza dolorosa verso la speranza, e di un percorso tormentato e talvolta drammatico che approda ad una felicità ricercata con ostinazione e senso del limite. Una vicenda assai simile a quella di tanti ragazzi del quarto e quinto mondo che lasciano in lacrime i colori della propria terra, i compagni di giochi, quando il gioco è la vita, le mamme, i nonni, per inseguire un sogno che spesso è costellato da incubi.
Il viaggiatore , romanzo di formazione , racconta di un ragazzino di 14 anni, mai uscito dal suo paese, che lascia in lacrime l’acrocoro di Rossano calabro sullo Ionio su un treno affollato di emigranti, determinato a realizzare il disegno di una nuova, più ricca e matura identità, a Villa Aurora, una villa principesca sulle colline di Firenze, attribuita a Michelozzo, a due passi dalla villa di campagna di Lorenzo il Magnifico .
La visione che agli inizi pare facilmente realizzarsi diventerà presto un miraggio e un incubo. Troppe le differenze tra il suo mondo e il mondo nuovo che era compatibile solo nei suoi sogni di bambino. Il protagonista sarà costretto a vagabondare alla ricerca di un baricentro spirituale e morale per riscoprire e ricomporre il mosaico della sua famiglia che una tragedia aveva violentemente frantumato. Alla fine prevarranno la misericordia e l’amore anche se, numerose volte, sarà sfiorata la morte morale e spirituale.
Il romanzo, ricco di poesia, si impernia sul vissuto dell’autore, ma si apre, attraverso suggestive metafore letterarie, ad un mondo di personaggi ricchi di umanità e di grande spessore psicologico, che il narratore con la sapiente tecnica di un “ puparo siciliano” mette in campo con commossa partecipazione.
A Rolando Rizzo ben s’addice ciò che era solito dire Eduardo De Filippo della sua opera:- Ho respirato la sofferenza di tanta gente.
Gennaro Oriolo
Apprezzamenti da parte dei lettori
Maria Grazia Amato da Catania su facebook del 10 gennaio 2014
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